Differentemente da quanto avviene in tutto il resto del mondo, gli italiani sono stati sempre un po’ diffidenti nell’accettare gli ecommerce e il servizio a domicilio. Anche oggi, sono molte meno le spese che un italiano fa online rispetto al totale delle sue compere, siano esse quotidiane o “di straordinaria amministrazione”. Tuttavia, per ragioni che ben possiamo immaginare, le cose sono cambiate in modo quasi drastico, e sicuramente sorprendente, nell’ultimo periodo.
Ebbene sì, perché il lockdown causato dalla pandemia di Covid19 ha dato una spinta notevole ai servizi di delivery. Questo riguarda i servizi di consegne a domicilio che non riguardano più solo il cibo o la gastronomia, ma qualsiasi tipo di prodotto e servizio.
Servizio delivery: facciamo un po’ di conti in tasca al settore
Per capire la crescita del settore dei servizi a domicilio dobbiamo partire dal 2019. In quell’anno, nel nostro paese, il fatturato degli ecommerce rappresentava circa il 5% dei fatturato globale per ogni settore di riferimento. Un dato che oggi è arrivato all’8% medio, ma con picchi che hanno raggiunto il 30% (le farmacie) e addirittura il 50%. Vogliamo parlare ancora di numeri? Il totale degli acquisti online che gli italiani si sono fatti consegnare a domicilio è arrivato, alla fine del 2020, a superare i 22 miliardi di euro. Una crescita del 26% rispetto all’anno precedente.
Vi state chiedendo quale settore abbia raggiunto quel 50% (56%, a dirla tutta)? Ebbene, la risposta è quasi scontata: si tratta del comparto alimentare. Un settore che fino all’anno precedente evidenziava una tendenza decisamente contraria: gli italiani amavano fare la spesa al supermercato. Oggi, anche se la necessità di rimanere in casa non c’è più, sono in tanti ad aver deciso di continuare a farsi consegnare la spesa.
Servizio a domicilio: una spinta dal basso
Ma la crescita non ha riguardato solo i consumatori: è l’intero settore ad essersi espanso sia qualitativamente che quantitativamente. Crescono, basta fare un giro sul web per accorgersene. Le guide che offrono consigli su come fare consegne a domicilio e cosa serve per fare consegne a domicilio. Crescono le app per fare consegne a domicilio, e cresce il numero di attività che si è aperta ai servizi di consegna.
In particolare, secondo l’osservatorio B2C del Politecnico di Milano, questa spinta viene dal basso. Dai piccoli negozi di quartiere che si sono aperti, grazie certamente anche ai numerosi servizi di terzi che permettono di fare consegne a domicilio senza dover fare praticamente nulla, perché pensano a tutto loro. L’effetto di tutto ciò? Se fino al 2019 gli italiani compravano quasi principalmente elettronica e abbigliamento (con il secondo nettamente in testa sulla prima), oggi sono alimentari e dall’arredamento. Una tendenza che evidenzia come gli italiani abbiano riscoperto il piacere di stare in casa, ma anche come i negozi stessi stiano offrendo loro occasioni per soddisfare i loro bisogni d’acquisto senza doversi spostare.
“Come fare le consegne a domicilio”: ossia, come il marketing si sta orientando verso il delivery
Se vogliamo un’altra prova di quanto il settore stia cambiando, ci basta guardare alle campagne promozionali. Sia per le grandi catene che per le piccole realtà, il servizio di consegna a domicilio viene sempre nominato, dando per assunto che si tratta ormai di un comparto che non si può più trascurare.
Insomma, il lockdown ha costretto tutti gli italiani a stare a casa, ma tanti di loro hanno scoperto il lato positivo della cosa. Molto di questo lato positivo ha a che fare con il servizio d’asporto e le consegue a domicilio. Una modalità d’acquisto che per molti era completamente nuova, ma alla quale si sono adattati piuttosto facilmente. E se in un primo momento si poteva parlare di un aumento eccezionale, legato alla situazione di emergenza che non solo ha vincolato i consumatori, ma ha anche spinto i commercianti a cercare nuovi modi per raggiungere i propri clienti.
Oggi però, con la curva ancora in crescita, possiamo dire che non si tratta più di un evento eccezionale, ma di un vero e proprio nuovo trend. Che, peraltro, involve anche l’aspetto qualitativo: non ci si rivolge più solo alle grandi catene ma anche ai piccoli negozi di quartiere come abbiamo detto, e tra questi si tende a prediligere quelli che offrono primizie, prodotti di qualità e di nicchia. Insomma, ci si vizia!
Il buon servizio a domicilio premia business grandi e piccoli
Questo non significa che le grandi catene commerciali, come anche i giganti dell’ecommerce, abbiano subito un calo nelle performance. Chi offriva un eccellente servizio a domicilio prima, è stato sicuramente premiato dai consumatori. Queste sono le realtà a cui tutti abbiamo guardato per primi, non solo per la spesa a domicilio ma per tutto ciò di cui si aveva bisogno. Insomma, chi in passato aveva investito nell’online, è stato sicuramente premiato e oggi, anziché essere visto come una realtà di nicchia, sta rivestendo i panni del modello a cui ispirarsi.
Ma, come dicevamo, sono stati i piccoli negozi la vera sorpresa. Certo, hanno avuto bisogno di un po’ di tempo per organizzarsi e capire come offrire un buon servizio di delivery, ma allo stesso tempo hanno beneficiato di una serie di vantaggi, incluso il fatto che, con l’aumento di clientela, le grandi realtà stavano registrando dei ritardi, e chi aveva fretta ha preferito orientarsi altrove.Un cambio di rotta, quello del delivery, che ha segnato anche un cambio di abitudini degli italiani. Poco abituati a comprare online anche per ragioni di sicurezza – difficilmente nel nostro paese si mette volentieri il numero di carta di credito in rete – oggi invece notiamo come le app per la consegna a domicilio e pagamento con carta sono in costante crescita. Insomma, una tendenza verso l’alto sotto ogni punto di vista.