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Oggi vogliamo parlarvi di un settore che, negli ultimi 2 anni, ha raggiunto un tasso di crescita stimato intorno al 18%, e che allo stesso tempo ha visto cambiare notevolmente la sua struttura e le sue caratteristiche. Di cosa parliamo? Del b2b ecommerce, ossia la tradizionale – che tradizionale più non è – vendita tra operatori del settore anziché alla clientela privata.

In cosa è cambiato il mercato? Praticamente in qualsiasi aspetto, dal bacino di utenza, oggi composto prevalentemente da giovani, agli strumenti utilizzati, in cui l’online la fa decisamente da padrone. Ed ecco perché chiunque voglia entrare – o ci sia già – nel mondo dell’ecommerce, dovrebbe prendere in considerazione il b to b ecommerce. Come? È proprio quello che vogliamo spiegarvi in questa breve guida.

B2B: cosa significa?

Quando si parla di b2b vendita online, o di b2b e b2c, sono ancora in molti a chiedersi (o chiedere a Google, meglio): “b2b e b2c significato”. Insomma, per parlarne, è bene partire dalle basi.

Un b2b business è un modello di business che vede coinvolti due operatori professionali, ad esempio un fornitore e un produttore, o un produttore e un rivenditore. Non dissimilmente dal settore B2C, un’impresa B2B può avere una struttura di qualsiasi tipo. La differenza sta nei numeri, essendo il settore b2b ben sei volte più grande di quello della vendita b2c. In poche parole, un sito b2b online o una piattaforma b2b si trovano a operare in un mercato dalle potenzialità davvero notevoli.

Un canale b2b: tanti modelli per un settore davvero infinito

Non parliamo solo di b2b servizi o prodotti, ma di un settore davvero ampio e con numerosissime caratteristiche. Siete curiosi di conoscere quali? Proviamo ad elencare le principali.

  • B2B2C: si tratta di un tipo di ecommerce che si rivolge sia alle altre aziende che ai consumatori, così da vendere in modo diretto;
  • Vendita all’ingrosso: tra le forme più diffuse, si tratta dell’acquisto in blocco di merci che vengono poi rivendute con una piccola maggiorazione ad altre aziende;
  • Produzione: è la realizzazione di prodotti su larga scala, per poi rivenderli a grossisti o distributori;
  • Distribuzione: il distributore acquista i prodotti dal produttore o dal grossista, e può occuparsi sia del marketing che dell’aspetto logistico.

Cos’hanno in comune questi microsettori apparentemente così diversi? Anzitutto, il fatto che la diffusione del digitale ha offerto nuove opportunità e cambiato in modo sensibile le regole del mercato. Ma non solo: tra le caratteristiche comuni a quasi tutti gli ecommerce B2B c’è il fatto di avere un target specifico, interazioni molto incentrate sui prodotti o sui brand, e un processo di scambio più complesso della semplice compravendita, che può includere trattative su prezzi e quantità.

Le caratteristiche di un B2B ecommerce

Rispetto a un sito o una piattaforma B2C, un B2B ecommerce presenta alcune caratteristiche decisamente peculiari. Non solo quelle che vi abbiamo già elencato, ma anche ad esempio la presenza di un catalogo che non è disponibile per tutti, ma al quale i potenziali clienti accedono creando una propria area personale. Ancora: le condizioni commerciali sono tendenzialmente riservate, e illustrano nel dettaglio anche le informazioni necessarie alle fasi delle trattative.

Inoltre, è possibile che siano presenti agenti, e in generale il tasso di conversione è più elevato, in quanto l’offerta si rivolge a clienti che si trovano sul sito con una forte motivazione all’acquisto e non, come può avvenire per la clientela privata, spinti dal desiderio del momento.

b2b business

Attenzione però: questo non vuol dire che si può riposare sugli allori. Anche nel B2B, infatti, i potenziali clienti si aspettano oggi delle esperienze d’acquisto “di qualità”, a partire dalla sicurezza nelle transazioni, passando per un servizio clienti e una logistica a prova di rischio pandemico. Inoltre, in una società sempre più globalizzata, ciò che il cliente si aspetta involve anche aspetti come tempistiche di spedizione che siano in grado di superare la distanza geografica.

Le tendenze future del mondo ecommerce B2B

Dove sta andando il settore? E quanto la pandemia ha impattato su di esso? Molto, se pensiamo al fatto che oggi gli operatori del mercato si sono trovati nella necessità di fare online tutto ciò che prima poteva essere svolto analogicamente. Molto poco se pensiamo ai valori alla base del B2B.

Cosa intendiamo? Che accanto a uno sviluppo tecnologico – siti all’avanguardia e scorrevoli con cataloghi semplici ed efficaci da consultare, un processo verso il carrello fluido e sicuro – i valori sono rimasti quelli di sempre. I clienti si aspettano un servizio professionale e un follow up all’altezza, il che significa ad esempio che non tutto il capitale umano può essere sostituito da un bot.

In parole povere: integrazione, più che modifica radicale. Per rimanere al passo con i tempi mantenendo standard qualitativi all’avanguardia. Disponibilità 24/7 (e relative maggiori possibilità di revenue), ma trattative multicanale in cui alla base ci sono ancora, e soprattutto, i professionisti.

Insomma, il B2B mantiene il suo nucleo ma cambia la scorza. E voi, che aspettate a lanciarvi?